I due gemelli veneziani
Teatro Ermanno Fabbri
A proposito di questo spettacolo
I due gemelli veneziani è una macchina di divertimento con un intreccio fatto di duelli, amori, fughe, ritrovamenti, in cui svetta la magnifica invenzione dei gemelli identici ma opposti caratterialmente: uno sciocco l’altro scaltro.
Allo stesso tempo questo testo è anche una farsa nera sulla famiglia, l’identità, l’amore e la morte. I personaggi non sanno leggere o tenere a freno le proprie emozioni e i propri sentimenti, e questo provoca alternativamente il riso e fa sfiorar loro la tragedia o li fa sprofondare in essa.
È una ricerca sulla nostra lingua, anzi le nostre lingue: Testori, Pasolini, Gadda, Roberto Longhi; ma anche Fellini, Patrizia Valduga e Antonio Tarantino, questi i riferimenti per una profonda ricerca sulla lingua, che recupera un italiano più sporco e ruvido, in un labirinto di vicoli dove regna l’assoluta centralità del gioco dell’attore.
È un testo che nelle mani di Malosti svela inedite finestre sulla contemporaneità. Ne concepisce e mette a punto le tinte registiche, compiendo con Angela Demattè un affascinante e autorevole viaggio nel laboratorio linguistico goldoniano, dove si attinge ai suoi lavori per musica e agli Intermezzi, regalando ai personaggi un caleidoscopio di sonorità inaspettate.
Lo spazio scenico ospita la casa, ma anche si sfalda in un labirinto di vicoli e prospettive misteriose, una strada a volte pericolosa dove avvengono assassini e ritrovamenti, dove si consuma una trama densa di colpi di scena .
Note di regia:
Uno dei nodi centrali della mia ricerca è sicuramente la nostra lingua, anzi meglio le nostre lingue. Ho compiuto un lavoro a ritroso, partendo da quelli che per me sono gli autori fondamentali nella costruzione di una lingua italiana per la scena: Giovanni Testori, Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda, Roberto Longhi. Ma ho incrociato anche Federico Fellini, Patrizia Valduga e Antonio Tarantino. Tre anni fa la prima sfida pirandelliana e ora il mio primo incontro con Carlo Goldoni.
Questo incontro sta diventando l’occasione per conoscere in profondità Goldoni, sto studiando con grande curiosità i Mémoires soprattutto ravvivati dalla mediazione di Strehler che lo trasforma in alter ego (fratello – specchio). Sul grande veneziano nel corso dei secoli si sono depositate, come con Pirandello, verità assolute poco supportate da fonti precise o stereotipi legati più alle invenzioni sceniche di grandi o meno grandi registi che ad uno studio reale dei suoi testi. […]
La storia scenica e di composizione de I due gemelli veneziani […] La loro forza risiedeva in una tecnica magistrale che combinava l’improvvisazione […] il ritmo, la capacità di cambiare mille registri vocali.
Valter Malosti
Durata: 2 ore
Repliche
In altri teatri ERT
Dati artistici
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Gianluca Sbicca
progetto sonoro GUP Alcaro
cura del movimento Marco Angelilli
assistente alla regia Jacopo Squizzato
produzione Teatro Stabile del Veneto, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio di Prato, ERT / Teatro Nazionale
Si ringrazia il maestro mascheraio Stefano Perrocco di Meduna per la maschera di Pulcinella indossata da Marco Manchisi
foto di scena Serena Pea