Il grande vuoto
Teatro Ermanno Fabbri
A proposito di questo spettacolo
Una messa in scena poetica e visionaria che accosta alla narrazione teatrale il linguaggio multimediale, per raccontare l’amore tra una madre malata e i suoi figli, nel frantumarsi di memorie.
Una madre, un tempo attrice, è travolta dall’Alzheimer: della sua vita sul palco resta solo il frammento di un monologo shakespeariano, ripetuto come ultimo appiglio alla memoria. Attorno a lei la casa si svuota di presenze umane e si riempie di oggetti, fotografie, ricordi che diventano sempre più ingombranti. I figli la accudiscono e, grazie alle telecamere, la osservano anche da lontano: la vedono piangere, parlare con assenti, restare immobile sul letto, tirare fuori e rimettere nei cassetti frammenti di vita quotidiana. È il ritratto di un progressivo dissolversi che interroga sulla fragilità della vecchiaia e sulla cura. Ultima tappa della Trilogia del vento, lo spettacolo intreccia teatro e video per raccontare non solo la malattia, ma il vuoto che si apre in una famiglia quando la memoria svanisce, e la possibilità del teatro di trasformare questo dolore in immagine poetica e condivisa.
Repliche
Dati artistici
progettazione scene Paola Villani
luci Raffaella Vitiello
musiche originali Tommy Grieco
suono Hubert Westkemper
costumi Anna Coluccia
video Lorenzo Letizia
produzione Cranpi, La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale, La Corte Ospitale, Romaeuropa Festival
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna
con il sostegno di Accademia Perduta / Romagna Teatri, Carrozzerie n.o.t, Fivizzano 27, Residenza della Bassa Sabina, Teatro Biblioteca Quarticciolo
si ringraziano Luisa Pacilio, Martina Bonati, Martina Tirone, Clara Greco, Benjamin Miller, Mirko Lorusso, Irene Paloma Jona, Marco Ferrara, Beth McCreton
foto di Laila Pozzo