Er Corvaccio e li morti
una "spoon river" romanesca
Teatro Ermanno Fabbri
A proposito di questo spettacolo
Un viaggio poetico in un cimitero immaginario, tra ironia e malinconia, dove le storie dei personaggi raccontano le tante facce e la lingua viva di una Roma popolare.
In un cimitero immaginario, le tombe diventano voci vive di Roma. Dal robivecchi alla portiera, dall’avvocato alla barbona, ogni personaggio racconta la propria esistenza con ironia, cinismo e malinconia, componendo un ritratto corale che restituisce la città nelle sue sfaccettature più vivaci e quotidiane. Lo spettacolo trasforma il dialetto romano in strumento poetico e universale, seguendo la metrica dei sonetti di Graziano Graziani, e intreccia parole e suoni grazie alla musica di Gabriele Coen e Stefano Saletti. La vita e la morte si incontrano e la tradizione si reinventa attraverso un racconto che oscilla tra amaro e soave, tra memoria e ironia, restituendo al pubblico un viaggio tra voci e atmosfere mediterranee.
Repliche
Dati artistici
aiuto regia Flavio Murialdi
luci Omar Scala
coordinamento artistico Alice Palazzi
produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, Teatro di Roma – Teatro Nazionale
in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa