La commedia della vanità
Teatro Ermanno Fabbri
A proposito di questo spettacolo
La commedia della vanità è una parabola della morte, del potere e della massa scritta fra il 1933 e il 1934 dal premio Nobel per la Letteratura 1981 Elias Canetti. È un testo distopico, un’opera di avvertimento che si basa su tendenze e pericoli percepiti nella società. Prendendo spunto dal rogo dei libri operato dai nazisti a Berlino il 10 maggio 1933, Canetti immagina un grande rogo di ritratti, foto e specchi. Il governo totalitario bandisce la vanità e quindi ogni strumento utile a tenerla in vita deve essere distrutto. La massa, abilmente istruita da predicatori vari, accoglie con entusiasmo l’imposizione, tanto da trasformare il rogo in una festa. Dopo diversi anni però, i risultati saranno diversi da quelli che ci si aspettava. L’uomo senza la sua immagine non è nulla, perché è anche e soprattutto attraverso questo mezzo che arriva a conoscere se stesso e a ribadire la propria identità.
Oggi, in un’epoca di inflazione delle immagini, le riflessioni di Canetti sono più che mai attuali: la massa è il tipo di umano che si va diffondendo e l’individualità è sempre più difficile da intravedere.
Repliche
Dati artistici
produzione PACTA dei Teatri
con il contributo di NEXT – Regione Lombardia